Il giudizio complessivo, ad una prima lettura, è positivo: si affronta il problema della scuola italiana con una coraggiosa impostazione innovativa, senza timore di contestare luoghi comuni, stereotipi e zone di caccia riservate (come quelle tradizionalmente delegate dai politici al Sindacato). Ci sono comunque anche parecchi punti critici che ADI ha messo in rilievo. All’interno un primo giudizio complessivo.
In un articolo su Italia Oggi, la presidente dell’ADi, Alessandra Cenerini, chiede una moratoria, basta annunci di riforme. Occorre investire sulle energie oggi disponibili, rompere vecchi schemi, puntare su una maggiore autonomia delle scuole. A questo fine rilancia la proposta dell’ADi di Istituti a statuto speciale e indica i terreni su cui intervenire.
Il 30/04/14 il Ministro Giannini ha firmato le deleghe ai tre Sottosegretari, Angela D’Onghia, Roberto Reggi, Gabriele Toccafondi. Nelle deleghe si nota l’assenza di tematiche relative a “Scuola infanzia e 1° ciclo” e ai “Licei”, e alcune sovrapposizioni di temi fra i tre Sottosegretari
Il 17/04/14 è stato varato il DEF. Le misure sulla scuola riprendono sia la legge “L’istruzione riparte”, sia le Linee programmatiche del ministro Giannini.Il messaggio incoraggiante sembra essere: è finito il periodo delle vacche magre, si ricomincia a spendere nell’istruzione. Ma come? Purtroppo gli interventi appaiono frammentati, privi di una visione strategica. All’interno la sintesi dei punti e il commento.
Il 27 marzo il Ministro Giannini ha presentato al Senato le sue linee programmatiche.
Come sempre capita, anche questa volta, abbiamo avuto un elenco fastoso di tutte, ma proprio tutte, le cose da fare. Per quanto si voglia da parte nostra dare credito alle intenzioni del Ministro, una obiezione va fatta: l’assenza di criteri di priorità. E insieme la preoccupazione che, come ai tempi di Berlinguer, riforma dell’istruzione e del Titolo V viaggino su binari paralleli non convergenti.
E’ morto a 92 anni Mario Lodi: un maestro, un innovatore democratico
La vita di Mario Lodi ha interpretato culturalmente la ricostruzione dell’Italia post-guerra, ne ha segnato i momenti più alti di riflessione sulla pedagogia e il mondo della scuola e dei bambini attraverso un impegno concreto e quotidiano. All’interno un ricordo del grande maestro.
E’ degno di nota e di compiacimento un Presidente del Consiglio incaricato, che dedica alla scuola più dell’11% del suo discorso. Se dalle affermazioni di principio, si passa alle indicazioni programmatiche, le cose cambiano. Sono stati toccati solo due temi che gli derivano dalla sua esperienza di Sindaco: l’edilizia scolastica e gli asili nido, importantissimi, ma settoriali. All’interno l’intera parte del discorso sulla scuola con commento
E’ uscito in questi giorni, edito da Il Mulino,l’ultimo libro di Norberto Bottani, Requiem per la scuola?
L’autore ne discute in un’intervista con la presidente dell’ADi, Alessandra Cenerini. Di fronte al fallimento dei sistemi scolastici statali, in termini di efficienza, qualità ed equità, c’è da chiedersi se così come sono abbiano ancora un senso e quali siano i possibili modelli alternativi da perseguire.
L’ADi ha fatto una propria ricostruzione e interpretazione della vicenda delle pillole del sapere, che dopo l’inchiesta di Report sta occupando le cronache ministeriali. Tanto clamor per nulla? Ma certo, è solo un’applicazione simpatica dell’indicazione di Mary Poppins “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù”. All’interno la documentazione.
L’ADi ha fatto una propria ricostruzione e interpretazione della vicenda delle pillole del sapere, che dopo l’inchiesta di Report sta occupando le cronache ministeriali. Tanto clamor per nulla? Ma certo, è solo un’applicazione simpatica dell’indicazione di Mary Poppins “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù”. All’interno la documentazione.