Ricorso contro TFA Speciale

PERCHE’ IL RICORSO AL TAR E’ INDISPENSABILE
MODALITA’ PER L’ADESIONE

Ricorso contro il TFA Speciale

Il ricorso è rimasto l’unica soluzione possibile

La pubblicazione  dei due decreti istitutivi del TFA speciale, avvenuta al termine di una lunga battaglia, ha imposto come unica indispensabile soluzione il ricorso al TAR.

L’accesso indiscriminato al TFA speciale con prova NON selettiva per 75.000 o 100.000 insegnanti (la prima cifra è del comunicato stampa del MIUR, la seconda dello stesso ministro Profumo) sconvolge infatti qualsiasi prospettiva di lavoro e penalizza in modo pesantissimo i più giovani, anche se il percorso dello Speciale è stato reso un po’ più complesso.

Il Ministro Profumo, prima di andarsene, di fronte alla sollevazione di tanti suoi colleghi universitari (ben 800 solo sul sito ADi), ha messo qualche foglia di fico, ma non ha avuto la forza di bloccare questa ennesima vergogna.  La sola cosa che avrebbe dovuto fare era ed è aprire a settembre i nuovi TFA ordinari e  lì tutti coloro che vantano grande competenza in nome dell’anzianità di servizio, avrebbero una nuova occasione di dimostrare con i fatti quanto sanno e quanto valgono.

Il 3° Decreto modificativo dei punteggi della II fascia delle GI

Le proposte contenute nel 3° decreto intervengono sui soli punteggi delle Graduatorie di Istituto (GI) di II fascia,  dimezzando il punteggio per anno di servizio (da 12 punti a 6 punti) e differenziando il punteggio dell’abilitazione (TFA ordinario 18 punti e TFA speciale 12 punti).Questo decreto deve  ancora essere approvato dal Consiglio di Stato, ha altri tempi e  segue un altro iter.  In ogni caso anche se le proposte in esso contenute dovessero passare indenni, sarebbero senza dubbio impugnate dai corsisti del TFA speciale  ma non solo,  poiché coinvolgono anche chi è nelle GAE, da cui la II fascia delle GI viene staccata. E comunque per i corsisti del TFA ordinario queste differenziazioni di punteggio costituiscono solo un blando palliativo.

Altri aggiustamenti sono oggi improponibili

Tutto questo impone che  si proceda subito nei confronti dell’unica strada che ci è, purtroppo, rimasta da praticare: il ricorso al TAR per l’annullamento del TFA speciale.

Le varie proposte che ci pervengono di nuovi aggiustamenti, che vanno da un’ulteriore maggiorazione del punteggio per il TFA ordinario, da due separate fasce nelle graduatorie di istituto, dall’inserimento in GAE del solo TFA ordinario ecc.., sono tutte pseudosoluzioni che da un lato verrebbero con successo impugnate dai corsisti del TFA speciale, e dall’altro contrasterebbero con il tentativo di introdurre il merito nella selezione degli insegnanti attraverso la periodicità biennale dei concorsi per l’immissione in ruolo, i soli che possono dare un giusto spazio al merito e alle giovani brave generazioni di insegnanti.

Ma non solo, in questa fase ciò che può essere impugnato sono i due decreti che istituiscono il TFA Speciale.

Chi può partecipare al ricorso:

  1. i corsisti del TFA ordinario,
  2. gli idonei al TFA ordinario non ammessi per mancanza di posti, beffati da una programmazione che prima li penalizza poi viene buttata a mare
  3. gli abilitandi  all’insegnamento nella scuola primaria e dell’infanzia tramite laurea in scienze della formazione primaria, che sarebbero scavalcati da diplomati di 15 anni fa
  4. I nuovi laureati a cui viene negata la possibilità di seguire un completo percorso di formazione iniziale per l’insegnamento, dal momento che i Percorsi abilitanti speciali impediscono l’avvio dei TFA ordinari

I tempi

La Corte dei Conti in data 16 maggio ha inviato alcuni rilievi non di sostanza al Decreto, a cui il MIUR ha già risposto. Questo ha  ritardato la pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale. Poiché però i tempi per predisporre il ricorso stringono, in quanto non può essere organizzato nel pieno dell’estate, abbiamo già avviato la fase operativa. A chi si è prescritto vengono inviate tutte le informazioni necessarie per procedere.

I costi e la garanzia dell’ADi

L’ADi si avvarrà di un pool qualificato di avvocati.

Come tutti voi sapete, i ricorsi al TAR del Lazio hanno un costo estremamente elevato. L’ADi ha deciso di sostenere l’operazione e di farsi garante davanti agli avvocati. Ai corsisti viene richiesta solo l’iscrizione annuale all’ADi che, per i docenti non di ruolo, è di 100 euro, per norma regolamentare. Null’altro è dovuto.

E’ solo evidente che il successo dell’operazione  sarà tanto maggiore quanto maggiori saranno le adesioni. A questo fine vi chiediamo di indicare preventivamente la vostra disponibilità e il vostro impegno per il ricorso, confidando in un rapporto di reciproca fiducia.

La vostra adesione diventa definitiva con la firma del mandato all’avvocato e l’iscrizione per un anno all’ADi.

L’ADESIONE HA TERMINE IL 20 LUGLIO 2013 ORE 14:00

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