18 ottobre 2013

Si scopron le tombe si levano i morti……

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Il TAR del Lazio, che da un po’ di anni ha in reggenza il MIUR, ha accolto il ricorso della CGIL-scuola, che non si rassegna alla morte del CNPI (31-12-12), imponendo alla sede distaccata di Viale Trastevere di riportare in vita il D.lgs 233 del 1999, Riforma degli organi collegiali territoriali della scuola, sepolto da 15 anni, ma senza certificato di morte (non attuato e non abrogato). All’interno la presidente dell’ADi ne parla con Rosario Drago

29 luglio 2013

Addio Ferran, maestro e amico

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Il 29 luglio, nella sua Barcellona, Ferran Ferrer ci ha lasciato, dopo aver combattuto per un anno contro la malattia. Il ricordo di Alessandra Cenerini e la riproduzione di una lontana intervista ( 2004) sulla decentralizzazione dell’istruzione, di cui era un convinto sostenitore

10 aprile 2013

Dossier su decentralizzazione e politiche educative

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Abbiamo messo a disposizione in francese il dossier realizzato da Olivier Rey per l’ifé sulla decentralizzaione in Francia con un capitolo dedicato ad altri Paesi (Svezia, Inghilterra, Stati Uniti, America Latina). Un arricchimento rispetto alle elaborazioni prodotte dal seminario ADi Il tallone di Achille.

18 luglio 2012

Sarà la volta buona? Nuova bozza di accordo Stato Regioni per l’attuazione del Titolo V in materia d’istruzione

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La presidente dell’ADi, riprendendo un tema caro all’associazione, ha analizzato la nuova bozza di accordo Stato Regioni per l’attuazione del Titolo V. Rispetto ad analoga bozza del 2010, pare aprirsi qualche spiraglio per superare il ruolo improprio dello Stato come datore di lavoro del personale scolastico e fargli svolgere ciò che gli compete e che solo lui può fare: le norme generali, i principi fondamentali, i lep.

11 aprile 2011

L’implosione della scuola precaria

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Il nostro sistema scolastico sta implodendo sotto il peso del precariato, un precariato atipico, con un’età media di  39 anni. Una scuola instabile, che ha perso identità, attraversata da un corpo docente che presenta due tristi facce: precarizzazione e proletarizzazione . La precarizzazione, in un mercato del lavoro burocraticamente amministrato dal Centro, pare essere il solo strumento in mano ai ministri economici per controllare la spesa dell’istruzione. La proletarizzazione è l’altra faccia della stessa medaglia e consiste nel mantenere un alto numero di insegnanti mal pagati, privi di status sociale, non selezionati e non valutati, senza carriera e prospettive. Ora, minacciato da ricorsi di massa, il MIUR dovrà finalmente risolversi ad assumere. Ma se null’altro sarà fatto, non sarà la […]

07 dicembre 2010

DOVE STA LA “CONCRETEZZA”? – A proposito di valutazione, premi, scuole e docenti

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Nell’ambito del dibattito avviato sul sito relativo ai premi per scuole e docenti, interviene C. Marzuoli”. Il suo contributo esprime dubbi verso una politica fondata sull’”emergenza” e auspica consapevolezza dei limiti del progetto e impegno a riprendere la via maestra.

04 novembre 2010

Mummificati in un fondale marino, merito e valutazione riemergeranno inabissando gli scatti di anzianità?

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Di fronte alla reiterata volontà del ministro Gelmini di eliminare gli scatti di anzianità a favore del merito, la presidente dell’ADi, dopo aver chiarito che gli scatti sono ovunque la norma, affronta valutazione, merito e nuove figure professionali.

09 giugno 2010

Il debutto del sistema di istruzione e formazione professionale

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T. Pedrizzi illustra il debutto del sistema di qualifiche e diplomi dell’istruzione e formazione professionale (IeFP) dopo l’accordo Stato-Regioni del 29-04-10 e la ricca significativa esperienza lombarda. (8 giugno 2010)

09 novembre 2009

Errare humanum est, Perseverare diabolicum

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Dopo il deleterio mantenimento in capo allo Stato degli Istituti Professionali, l’imminente accordo Stato Regioni, anticipato da una nota del CdM del 3/11/2009, ripropone la stessa operazione conservando la totale dipendenza dei docenti dallo Stato

07 novembre 2009

Trento chiude gli Istituti Professionali di Stato di fronte allo snaturamento della Riforma

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Trento chiude gli istituti professionali di Stato
Trento non ci sta a subire una riforma che stravolge l’istruzione professionale, omologandola a quella tecnica, e decide per tre sole gambe: licei, istituti tecnici e istruzione/formazione professionale provinciale, onorando la Costituzione. Lo può fare forte di una tradizione consolidata. Ma nel resto d’Italia? Che fanno le Regioni?

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