Da anni si parla di morte dei curricoli. ll sapere scolastico canonizzato nel corso del XIX secolo e tenuto in vita lungo tutto il XX non serve più. Ma come riformarlo?
Roger-François Gauthier , ispettore generale dell’istruzione in Francia, nel suo recentissimo libro, Cosa dovrebbe insegnare la scuola, propone una radicale rivoluzione dei curricoli. Norberto Bottani presenta l’opera e ci offre una libera traduzione di un’intervista all’autore pubblicata dall’Expresso l’8 settembre scorso.
La Francia è uno dei Paesi con il maggior numero di ripetenze. Una bozza di decreto presentata il 3 luglio ne prevede la fine, stabilendo che la ripetenza sarà possibile solo con il consenso scritto delle famiglie. Il testo è stato però sospeso per non conformità con il Codice dell’Educazione, ma l’Amministrazione è determinata a mettere fine a questa pratica che costa alla Francia 2 miliardi all’anno. All’interno la situazione anche negli altri Paesi OCSE e alcune considerazioni sull’Italia.
La Corte dei Conti francese ha pubblicato il 22 maggio un Rapporto per ottimizzare le risorse destinate agli 837.000 insegnanti, che rappresentano il 44% di tutti i dipendenti pubblici. Analisi e proposte all’interno.
Abbiamo messo a disposizione in francese il dossier realizzato da Olivier Rey per l’ifé sulla decentralizzaione in Francia con un capitolo dedicato ad altri Paesi (Svezia, Inghilterra, Stati Uniti, America Latina). Un arricchimento rispetto alle elaborazioni prodotte dal seminario ADi Il tallone di Achille.
Norberto Bottani ci propone un articolo pubblicato sull’ Observatoire des inégalités, che fa risalire il declassamento dell’istruzione professionale in Francia (ma la situazione è uguale in Italia) all’impostazione sbagliata della scuola media unica, modellata a somiglianza dell’antico ginnasio, con la valorizzazione dei saperi culturali generali, “accademici”, e la marginalizzazione di quelli pratici applicativi.
Norberto Bottani ha fatto il punto sulle iniziative intraprese nel campo dell’istruzione dal nuovo ministro socialista Vincent Peillon. Il progetto, almeno dal titolo, è molto ambizioso “Rifondazione della scuola” ed è iniziato con una concertazione megagalattica. Il punto centrale del progetto è ancora una volta la “riuscita di tutti” con un esame critico degli esiti dello “zoccolo comune di conoscenze e competenze”. Ma la concertazione è già in stallo …
Pubblichiamo la traduzione di un articolo dello storico francese dell’educazione Claude Lelièvre, comparso sul Café Pédagogique, a sostegno dell’appello della più grande associazione francese di genitori, la FCPE, per la soppressione dei compiti a casa. La FCPE, insieme all’ICEM-Pédagogie Freinet, ha lanciato un’iniziativa: per 15 giorni, a partire dal 26 marzo, siano aboliti i compiti a casa e siano studiate nuove forme di accompagnamento allo studio. E in Italia?
Rosario Drago, di fronte all’improvvisazione e alle deleterie incoerenze del MIUR nel concorso a DS, ha svolto un’illuminante analisi di analogo concorso in Francia (prove scritte di 2 pagine, prove orali, criteri di valutazione, informazione e formazione guidata), svolgendo una comparazione con l’Italia. E vien da piangere …
Un articolo del sociologo francese François Dubet, che sostiene la tesi, confortata da comparazioni internazionali, che le disuguaglianze sociali risultano tanto più forti quanto più i diplomi giocano un ruolo decisivo nell’accesso all’impiego. E in Italia? Sollecitiamo il confronto